ANTIFURTO
VIDEOSORVEGLIANZA
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ANTIFURTO
E' un elemento particolarmente importante per la nostra sicurezza. Anche per chi vive in una zona sicura e tranquilla, il timore che un malintenzionato penetri all’interno, quando si è al lavoro, durante la notte o in un periodo di vacanza, è sempre vivo e il modo migliore per evitare che ciò avvenga consiste nell’installare un sistema di allarme antifurto. Sono diversi i sistemi antifurto disponibili sul mercato. In linea generale sono costituiti da una centralina, a cui sono collegati alcuni sensori , disponibili in diversi tipi e modelli. Per fare in modo che un sistema d’allarme funzioni al meglio è opportuno che l’installazione sia eseguita da un esperto del settore , che dotato di grande esperienza settoriale , in fase di Studio o sopralluogo individua i materiali adatti per quella specifica protezione e sarà in grado anche di settare e programmare l’impianto secondo le nostre personali esigenze. Non è necessario scegliere, per un sistema d'allarme, un singolo tipo di sensore conviene in genere , posizionarne di diverse tipologie , per ottenere una maggiore sicurezza. Per poter sfruttare al meglio la casa, mantenendo elevata la sicurezza anche quando si è presenti in casa , di giorno , o durante la notte, è importante suddividere la casa in zone: quando si è al lavoro si attiveranno tutte le zone, quando si è in casa solo i sensori che controllano le porte e le finestre e/o il perimetro esterno.E' un elemento fondamentale dell'impianto perche e' il cervello e il cuore dell'impianto Tutte le nuove centrali dispongono di un microprocessore con memoria EEPROM non volatile che permette di conservare le istruzioni di programmazione anche in assenza totale di alimentazione , batteria tampone (alimentazione secondaria) e rete elettrica. Il microprocessore è alloggiato all'interno di un armadio metallico o in policarbonato, che l'installatore programma attraverso tastiere , programmatori o computer per garantire un corretto "scambio" d'informazioni tra i rilevatori d'intrusione e la centrale d’allarme. Esistono tre tipologie di centrali (filari,via radio e miste) , La centrale d'allarme via filo è collegata con tutti gli elementi di rilevazione dell'impianto antifurto per mezzo di appositi cavi schermati elettrici (conduttori) . Ad impianto inserito, l'effrazione di una porta o finestra, il sollevamento di una tapparella, il movimento di una persona all'interno dei locali protetti da rilevatore Volumetrico , attivano una segnalazione sonora. I sistemi anti-intrusione con collegamento alla Centrale Operativa 24h o con combinatore telefonico pstn o gsm, attivano le sirene ed inoltrano l’allerta verso "l'esterno" polizia/ carabinieri/ vigilanza e supratutto il telefono cellulare dei proprietari tramite messaggi vocali e sms. La centrale d'allarme fornisce alimentazione a tutti i rilevatori e supervisiona il loro funzionamento; discrimina il taglio dei cavi dalla manomissione attraverso la continua misurazione di una o più resistenze elettriche, opportunamente collegate.Alcuni modelli permettono il collegamento di espanzione o satelliti collegati alla seriale 485 per ampliare le zone dell'allarme con collegamenti a singolo,doppio e triplo bilanciamento. Il tentativo di apertura del sensore (manomissione , di mascheramento o taglio cavi allarme sabotaggio) provoca una immediata variazione della resistenza elettrica prontamente avvertita dalla centrale d'allarme, che inizia la procedura di allarme programmata, quale ad esempio, l'attivazione delle sirene e l'accensione della corrispondente segnalazione luminosa in tastiera che identifica il tentativo di manomissione in corso o il Sensore andato in Allarme e l’immeditata segnalazione alla Centrale Operativa. La centrale d’allarme via radio WIRELESS è connessa con tutti gli elementi di rilevazione dell'impianto antifurto attraverso un segnale Trasmesso (Via radio) in totale assenza di cavi elettrici e senza fili. La centrale antifurto, in caso di batteria e/o Pila bassa , indica il rilevatore che ne richiede la sostituzione. Gli impianti antifurto "senza fili" sfruttano le onde radio, con portante Omologata P.P.T.T. 433MHz, L'inserimento Totale dell'impianto antifurto include l'attivazione contemporanea di tutti i rilevatori disponibili , l'inserimento Parziale include l'attivazione automatica dei sensori Perimetrali e/o Esterni per “ stare in casa “ . Un tentativo d'intrusione attiva il sensore che trasmette, attraverso il segnale Radio, alla centrale che identifica il suo codice di sistema , il suo codice di sensore , lo stato della Pila di alimentazione e determina una segnalazione di allarme. Ad ogni rilevatore è assegnato, in fase di programmazione, un codice numerico identificativo che lo contraddistingue da tutti gli altri elementi dell'antifurto , e a volte anche di un codice di sistema che lo distingue da altri sensori installati in abitazioni vicine. Il comando del segnale d'attivazione avviene per mezzo di uno stadio trasmittente incluso nella circuiteria del rilevatore. L'allarme occorso è trasmesso dal sensore che lo codifica in modulazione di frequenza sulla portante 433MHz. La centrale decodifica il segnale e riconosce il sensore in allarme e attiva i dispositivi acustici e combinatore telefonico. Gli impianti antifurto via radio ( o Ibridi ,Via Radio e Filari ) hanno passi di programmazione e caratteristiche simili alle centrali solo filari o miste.I sensori sono un po’ come gli occhi del nostro sistema di allarme. Vedono, informano “il cervello” (la centralina) e demandano la comunicazione alla periferica. I sensori volumetrici chiamati anche rilevatori di movimento rappresentano un componente fondamentale in un antifurto, sia che venga installato in un’abitazione, negozio, ufficio o in ambito industriale. Servono a trasmettere alla centralina, tramite segnale elettrico, oppure tramite una trasmissione radio omologata 433Mhz o 868 Mhz il movimento all’interno di un’area posta sotto il controllo dello stesso sensore. Molti sensori sono dotati di infrarossi (passivo piroelettrico) , un sensore PIR non fa altro che rilevare la variazione di temperatura in un ambiente. Ogni corpo umano e tutti gli oggetti con temperature superiori allo zero assoluto emettono energia sotto forma di radiazioni luminose ed emettono un diverso calore. E' così detto passivo perché non emette energia ma rileva quella sprigionata dagli oggetti. Il passaggio di una persona davanti al rilevatore porterà a una brusca variazione di temperatura, che tramite delle speciali lenti di fresnel o con tecnologia a specchio “leggono” questo calore ed individuano se si tratta di un essere umano, un animale o di un oggetto inanimato. Lavorano da -5 gradi C° fino a circa +60 gradi C°, con portate che di solito si aggirano intorno ai 12 metri (con angolo 90°o 120°) fino ad arrivare a una lunghezza lineare di 25/30 metri. Alcuni sensori volumetrici hanno anche un chip a microonde Il principio di funzionamento di questi rilevatori è bastato sull’Effetto Doppler. Il sensore emette una radiazione elettromagnetiche (microonda), che raggiunge un oggetto: quest’ultimo riflette parte del segnale.Se l’oggetto è fermo, il segnale di ritorno verso il sensore presenta la stessa frequenza , se è in movimento si registra una variazione e scatta quindi l’allarme. Anche questi sensori sono con portate lineari da 12 metri fino ad arrivare ai 30 metri. Altri ancora più sofisticati posseggono ambedue le tecnologie (infrarosso+microonde) chiamati sensori a doppia tecnologia. In questo caso, la rilevazione viene affidata come si evince dal nome a due tecnologie. Un unico sensore che racchiude gli infrarossi e le microonde. Tipicamente, l’allarme scatta quando entrambe registrano condizioni di allarme. Ormai sono molto diffusi anche in ambito residenziale e microbusiness, Oltre che nelle aziende. sono decisamente più affidabili e meno soggetti a falsi allarmi. I sensori Volumetrici che controllano gli ambienti interni sono tarabili con regolazioni tramite switch o potenziometri e programmabili per la Funzione And e Or oppure con funzioni (Blink , Act ,Ac ,Warning , Alta Sicurezza , Anti-Stelth e con Antiaccecamento e/o antimascheramento ) per gli ambienti più ad Alto rischio; oppure disponibili anche in Versione Pet Immunity,cioè in grado di discriminare gli animali di piccola e madia taglia.I piu comuni sono da installare a parete talvolta tramite un accessorio chiamato snodo che permette di brandeggiare il sensore a destra, sinistra,sopra e sotto, altri sono sensori chiamati a tetto o soffitto che generalmente si utilizzano in esercizi commerciali e depositi. Questi dispositivi installati all'interno di una Casa/Negozio/Deposito garantiscono la Protezione Totale rilevando la presenza di persone in movimento nei locali protetti.Una piccola rivoluzione con applicazioni soprattutto per la sicurezza della casa sta nella diffusione di sensori che integrano, al loro interno, fotocamere o telecamere. Certamente non si tratta di veri e propri sistemi di videosorveglianza professionale, ma possono essere molto utili. Quando il sensore rileva un allarme, la telecamera si mette in moto e registra quello che sta accadendo. Nella maggior parte dei casi troverete rilevatori che scattano fotografie o prodotti che registrano un video di qualche secondo (5-10” sono più che sufficienti) e che permettono la cosiddetta “videoverifica” di un’intrusione. Scattano ogni volta che un ladro passa davanti al sensore.Il giusto sensore perimetrale esterno viene scelto in base alle proprie esigenze, sia territoriali sia finanziarie. È difficile stabilire quanto può venire a costare un antifurto perimetrale, perché le variabili sono tante e ogni antifurto può essere progettato e installato su misura , secondo i desideri dell’utente. Le opzioni sono tante e le combinazioni di prodotti possibili sono decine. Il costo dell’impianto e dell’installazione varierà a seconda delle proprie preferenze e del tipo di estensione che si ha necessità di proteggere.Nello scegliere il miglior sistema di allarme perimetrale per la propria casa, e bene sapere che questi sensori rimangono esposti alle intemperie atmosferiche tutto l’anno: la manutenzione è fondamentale.Le lenti dei sensori perimetrali vanno tenute accuratamente pulite. La crescita della vegetazione va tenuta sotto controllo, di modo che non invada il raggio d’azione del sensore perimetrale, e quindi non crei falsi allarmi continui. Muri, verande, tettoie, o anche oggetti d’arredo mobili come ombrelloni e dondoli, non devono essere posti di fronte al sensore perimetrale, perché questo possa essere efficiente al 100% .Detto questo i diversi sistemi perimetrali, interrati, a infrarossi o a microonde, presentano diversi vantaggi.In primo luogo, che vi siano o meno persone in case, gli antifurto perimetrali possono essere attivati: ciò significa che è possibile attivare l’antifurto quando ci si trova ancora all’interno della propria abitazione, così da proteggersi qualora sorga il sospetto che qualcuno stia tentando di intrufolarsi. In secondo luogo, i sensori perimetrali sono dotati di una tecnologia che consente all’utente di personalizzare il proprio sistema, modificando le impostazioni di default secondo le proprie abitudini e le proprie preoccupazioni. È possibile regolare le tarature, compresi gli ambiti di tolleranza, per evitare falsi allarmi, a seconda dell’ambiente in cui si desidera installarli.I sensori perimetrali a infrarossi sono apparecchi di dimensioni ridotte, che funzionano a raggi infrarossi passivi. L’antifurto viene installato su un muro, o su un supporto fisso stabile. Da qui, il sensore perimetrale crea barriere a infrarosso lineare passivo. Se percepisce la presenza di qualcuno che interferisce con gli infrarossi, il sensore perimetrale si attiva prima ancora che i potenziali ladri possano avvicinarsi ulteriormente al locale preso di mira. Queti sensori hanno una portata di circa 12- 15 mt e si possino avere in diverse versioni con fascio stretto detto a tenda o con lente volumetrica a 90°.Il grado di protezione ambientale IP54 attesta l’immunità a polvere e spuzzi di acqua da ogni direzione .Questi sensori vengono impiegati prevalentemente in porticati o aree semi chiuse perchè non del tutto immuni ai falsi allarmi o ancora in versione wireless senza fili per la loro caratteristica di assorbire poca corrente quindi i bassissimi consumi permettono di alimetare questi congegni con pile a perdere che durano anche anni.I sensori volumetrici perimetrali a doppia , tripla tecnologia e anche quadrupla , sono apparecchi che garantiscono un elevato livello di sicurezza se pur con un'alta immunità ai falsi allarmi;discriminando gli oggetti che oscillano e si muovono entro una distanza limitata, come ad esempio cespugli,alberi o piccoli animali che non vengono considerati eventi di intrusione, grazie anche al doppio infrarosso e una microonda a due canali che sono ubicati allinterno dello stesso contenitore.Anche questi sensori possono coprire circa 12-15 metri con lenti volumetriche di 90-110° e fino a 30 mt con lenti a fascio stretto 5° dette a tenda.Il grado di protezione ambientale IP54 attesta l’immunità a polvere e spuzzi di acqua da ogni direzione.Questi sensori vengono impiegati in punti strategici del perimetro di una o più zone da proteggere sono poco invasivi e più facili da installare.Si possono inoltre creare barriere perimetrali: si tratta di sensori che vengono installati a singole coppie o piu coppie dentro apposite colonne. In questo modo, si viene a creare una doppia fascia di protezione a raggi infrarossi attivi, che, se interrotta fa scattare l’allarme. Questo sistema fornisce una protezione integrale all’abitazione. L’antifurto perimetrale a infrarossi è particolarmente pregiato per la sua flessibilità: ogni lato della casa risulta schermato dalla barriera infrarossi, basta posizionare i propri sensori in maniera appropriata, così che vialetti di ingresso, giardini, parcheggi, box garage e balconi non saranno più fonte di ansia. Il vantaggio di questi sistemi e che possono proteggere diversi metri di perimetro infatti ne esistono da 50-100 ed anche 200 metri, purchè siano in piano regolare senza avvallamenti o variazioni di quota.Il funzionamento di una barriera a microonde è molto semplice. Questo tipo di sensori sviluppano un fascio di onde elettromagnetiche da un trasmettitore ad un ricevitore creando una barriera invisibile come un globo ellittico con una distanza da 50 mt a 200 mt ed una altezza di oltre 5mt e estremamente sensibile e invalicabile. Quando il ricevitore rileva una differenza di condizione all’interno del suo fascio (quindi una possibile intrusione), inizia un’analisi che, se considerata una reale intrusione in base a criteri programmati in precedenza fa scaturire un segnale di allarme ; di solito vengono impiegate per la sicurezza di carceri, centrali elettriche, raffinerie, siti militari, aeroporti. Oltre a queste , barriere a microonde più economiche, comunque in grado di fornire prestazioni e risultati eccellenti , sono utilizzate per applicazioni civili e commerciali meno estese come per la protezione di ville, balconi, terrazze, piccole industrie e centri commerciali.Questi particolari sistemi sono totalmente invisibili dall’esterno perchè si installano al di sotto del livello del terreno, possono essere inseriti in terreni di qualsiasi tipologia, dalla terra battuta all’asfalto, dal prato all’acciottolato passando per superfici fangose e porfide. Gli eventuali avvallamenti non mettono in difficoltà l’installazione di una protezione del genere, che riesce a garantire sempre e comunque una copertura uniforme e dall’alto grado di sicurezza per chi ne fa utilizzo. Il costo è piu alto rispetto ad altri sistemi di protezione esterna anche perchè deve essere progettato e predisposto in fase di costruzione, prevalentemente sono adatti per proteggere luoghi dall’elevata importanza come musei, monumenti di alto interesse storico ed edifici caratteristici ma possono anche essere impiegati per le abitazioni private, uffici , aree industriali , aree militari , doganali , aereoporti , depositi esterni di carburanti , capannoni e negozi.Quando la protezione perimetrale richiesta è di natura particolare (per via del grado di sicurezza richiesto) o per motivi di estensione, si possono utilizzare altre tecnologie tipo, tra le più comuni, i cosiddetti sistemi a ‘fili tesi’, se il problema è il rischio dello scavalcamento, ci sono svariate soluzioni di fili (fibra ottica, capacitivi, fili tesi, microfonici, etc.) stesi lungo la recinzione lungo tutto il perimetro, e che segnalano il taglio, la divaricazione o la pressione (se si tenta di appoggiare una scala).L’installazione deve essere supervisionata da un installatore specializzato poiché la centrale che analizza il segnale proveniente dai fili deve essere tarata sulla lunghezza e su altri parametri (in alcuni casi ad esempio sulla distanza tra due punti di appoggio). Non è certo il sistema più economico, ma per perimetri estesi è sicuramente la tecnologia migliore e che risolve il problema: pensiamo a campi con estese metrature di pannelli solari , depositi esterni , aree di parcheggio , carceri , aeroporti o siti industriali con parecchie centinaia di metri di recinzione, siti militari e similari.La protezione perimetrale interna permette di proteggere la propria abitazione dall’interno, posizionando adeguatamente degli appositi sensori su porte e finestre, affinché tutti gli accessi ai locali siano adeguatamente protetti e sia possibile sventare qualsiasi tentativo di effrazione. L'installazione di un sistema di sicurezza perimetrale ha un duplice vantaggio, infatti non solo protegge i nostri beni quando ci troviamo fuori casa, ma, cosa più importante, protegge noi e i nostri cari quando ci troviamo all'interno dell'abitazione.la protezione interna protegge i punti d'accesso all'abitazione (porte, finestre, basculanti,Cancelli ecc.) In applicazioni HS (High security), come ad esempio la protezione dei caveau,magazzini o depositi vengono installati anche dei sensori a protezione delle pareti, per prevenire gli attacchi a mezzo sfondamento.I contatti magnetici sono dei rivelatori che si applicano su porte, finestre, serrande ecc., in modo da segnalarne l'apertura. Esistono in commercio svariati modelli di contatti, sia da esterno che da incasso questi ultimi particolarmente gradevoli perchè quasi invisibili anche se più difficili da montare. Questa tipologia di contatto prevede l'installazione di una parte fissa, che contiene il contatto "Reed" ovvero una ampolla sotto vuoto in vetro, sensibile al magnete , ed una mobile, che contiene appunto il magnete. Quando le due parti sono vicine la forza del magnete chiude il contatto, quando vengono separate l'assenza del campo magnetico provoca l'apertura del contatto ed il conseguente allarme. Nelle applicazioni in media ed alta sicurezza vengono utilizzati dei sensori a doppio/triplo bilanciamento, in questi sensori i reed vengono tarati solo per un tipo di magnete polarizzato , l'accostamento di un magnete diverso genera allarme.I contatti elettromeccanici contengono al loro interno un pulsante che viene azionato dal movimento meccanico di un secondo elemento. Un esempio di sensore elettromeccanico è il contatto a fune (switch) per la protezione delle tapparelle, in questi sensori l'apertura della tapparella provoca lo scorrimento di una fune che fa ruotare una camma che aziona il pulsante.Una scheda appropriata dove e possibile programmare la sensibilità analizza il segnata e fa scattare un relay che a sua volta provoca l'allarme. Esiste anche un contatto chiamato ad asta che veniva usato per lo stesso scopo ma ormai quasi in disuso per la diversa tipologia di cassoni che alloggiano le tapparelle avvolgibili.Le barriere IR modello Slim grazie alla loro dimensione ultrasottile (18 mm)vengono utilizzate per le porte e finestre senza rovinarne l'estetica,composta da due profili simili che vengono installati e posizionati ai lati del passaggio da proteggere.Permette di anticipare l’intrusione e la forzatura di serramenti o infissi di chiusura e contemporaneamente di lasciare libertà di movimento all’interno del luogo protetto dove sono state installate le barriere IR. Esistono modelli modulari ad innesto o profili fissi qindi di circa 1,00 mt con due fasci per finestre e di 2,00 mt con quatrro fasci per porte , questo sistema permette l’esclusione dei possibili falsi allarme poichè sono programmate dall'installatore per ottenere le condizioni d’allarme in base a criteri desiderati (sensibilità e quantità di fasci interrotti).Per la protezione di porte e finestre si puo prendere in considerazione l'installazione dei sensori perimetrali a tenda che di solito vengono installati tra la persiana e l'infisso, esistono sia sensori ad infrarossi che di solito sono usati nelle versioni wireless in quanto hanno un bassissimo assorbimento, sia sensori a doppia tecnologia che se cablati devono essere predisposti prima. In entrambi i prodotti il funzionamento e identico cioè il sensore forma una sorta di tenda invisibile che se attraversata innesca un segnale d'allarme. Ciò consente di inserire l'allarme stando in casa e se qualcuno attraversa il varco si innesca una segnalazione d'allarme.I sensori perimetrali sismici rilevano le frequenze generate dagli attacchi meccanici nei confronti di muri, porte, vetri ed inferriate. I sensori più comunemente utilizzati sono: Rivelatori inerziali: Sono dei sensori che sfruttano l'inerzia di una massa, contenuta al loro interno, per rilevare le vibrazioni. Questo tipo di sensore viene installato in "intimo" contatto con la superficie da proteggere, inferriate, vetrate, porte, pareti, in caso di attacco meccanico (trapano, flessibili, martelli ecc..), le vibrazioni generano dei piccoli movimenti della massa inerte che vengono convertiti in impulsi elettrici ed elaborati da una scheda d'analisi che stabilisce se attivare o meno la segnalazione d'allarme. Rivelatori piezoelettrici: La piezoelettricità è la proprietà di alcuni materiali di sviluppare delle cariche elettriche quando sono sottoposti ad azioni di tipo meccanico (effetto piezoelettrico diretto). Viceversa, se sottoposti ad un campo elettrico esibiscono una deformazione meccanica della superficie (effetto piezoelettrico inverso).Questo sensore utilizza un microfono ad alto rendimento per rivelare il suono generato dal frantumarsi di superfici vetrate. Grazie alla regolazione della sensibilità e all'analisi del segnale offre un'eccezionale immunità ai falsi allarmi. Il vantaggio di usare questo tipo di sensore e dato dalla possibilità di proteggere più vetrate in un ambiante senza andare ad applicare sensori su ogni singolo vetro, quindi semplicità d' installazione e meno problemi estetici e funzionali per i vetri (es quando si devono lavare, pulire ecc.)Alcune centraline soprattutto quelle wireless hanno la possibilità di gestire sensori per rilevare allarmi di tipo diverso dal furto come antincendio, antiallagamento, gas. E' possibile integrare a livello residenziale uno o più sensori rivelatori ottici di fumo,di calore termovelocimetrici o di fiamma per quegli ambienti che si desisera controllare e ricevere l'allarme distinto per questo tipo di evento allo scopo di rilevare e segnalare automaticamente un principio di incendio o di temperature particolarmente elevate nel minor tempo possibile per avviare un rapido sfollamento delle persone, nonché lo sgombero di locali e attivare i piani di intervento ed eventuali altre misure di sicurezza. Ovviamente ben altra cosa sono gli impianti antincendio che sono regolati da specifiche normative se si deve controllare un ambiente con una ampia superfice, o dove è presente alto rischio di infiammabilità per la particolare merce presente. E' anche possibile integrare uno o più sensori rivelatori di allagamento o di gas.L'impianto antifurto che rileva un tentativo d'intrusione, se inserito, attiva gli avvisatori acustici ovvero le sirene interne e esterne, genera una segnalazione telefonica con messaggi vocali e o sms ai numeri programmati compresi quelli delle forze dell'ordine.Le sirene da interno si posizionano nell'abitazione e sono collegate alla centrale antifurto per mezzo di un cavo schermato quindi sono alimentate dalla batteria della centralina stessa.Queste ultime sono molto importanti, hanno lo scopo di disorientare il ladro e infastidirlo nella speranza di farlo desistere nel suo intento.Fondamentalmente esistono di due tipi ,piezoelettriche e elettromagnetiche o magnetodinamiche..Quelle piezoelettriche che hanno una tonalità piu alta,ed una pressione sonora leggermente inferiore, ma hanno un basso assorbimento.Quelle elettromagnetiche invece hanno una tonalità più bassa, ma una maggiore pressione sonora e anche un maggior assorbimento. In base alla normativa europea non deve superare 110 Db a 1 m In passato erano spesso alloggiate in contenitori metallici,mentre già da parecchi anni sono quasi sempre costruite in contenitori abs,questo per rendere il prodotto sempre piu' gradevole esteticamente.Le sirene interne sono protette da Tamper antisabotaggio che è un controllo sempre attivo che protegge la sirena dai tentativi di apertura di solito i componenti utilizzati per la rilevazione della condizione di sabotaggio sono i micro-switch che se rilevano il tentativo di manomissione attiva immediatamente la segnalazione alla centralina , dando luogo ad un allarme generale con tutti gli avvisatori acustici , telefonici, e/o pontiradio eventualmente collegati . Attenzione: Consiglio di calcolare l'assorbimento delle sirene collegate al relè d'allarme presente in centrale, soprattutto se si utilizzano più sirene interne non autoalimentate il cui assorbimento, generalmente, si aggira intorno ai 300 mA e grava totalmente sull'alimentatore della centrale antifurto. L'unità di misura utilizzata per il calcolo dell'assorbimento sono gli Ampere più precisamente i millesimi di Ampere (mA). Spesso l'alimentatore fornito con la centrale d'allarme eroga 1000 mA, insufficienti per supportare l'attivazione di più sirene contemporaneamente e per fornire l'alimentazione necessaria ai sensori volumetrici , alla centralina ecc. Se l'assorbimento totale dei componenti è superiore alla potenza erogabile dall'alimentatore, occorre aggiungerne uno supplementare. Consigli per l'installazione Vi sono due tipi di sirene interne con morsettiera o senza; le prime dispongono di due poli per l'attivazione (+12V e negativo) ed eventualmente altri due per il controllo antimanomissione (Tamper) da collegare con la linea Tamper della centrale. Le sirene che non dispongono di una morsettiera di collegamento hanno due fili, uno rosso (polo positivo, + 12Volt) ed uno nero (polo negativo, massa), che fuoriescono dall'involucro, essi devono essere collegati direttamente all'uscita relè d'allarme della centrale.Le sirene esterne sono invece quasi sempre di tipo autoalimentate,anche queste sono collegate alla centralina antifurto per mezzo di un cavo schermato, ma montano all'interno una batteria supplementare indipendente, che le rende totalmente autonome e cioè in grado di segnalare l'allarme anche se scollegate dal cavo di alimentazione , manomesse o asportate dal muro. Queste ultime hanno lo scopo di segnalare all'esterno dell'abitazione il tentativo di intrusione, con segnalazioni acustiche e visive ( flash a leed lampeggiante ) sono anche un deterrente preventivo. Il contenitore delle sirene esterne può essere in metallo, in abs o in alluminio alcune sono spruzzate da speciali vernici epossipoliestere RAL 7035 che sono in grado di resistere agli agenti atmosferici e comunque all'esterno per parecchi anni. Solitamente all'interno si trova un altro pannello di lamiera zincata o acciaio a ulteriore protezione degli elementi che compongono la sirena (cono, scheda, batteria ecc.). E in ultimo al fine di rendere più duraturo e affidabile nel funzionamento il circuito elettronico viene tropicalizzato con speciali vernici o resine ad alta resistenza. Ovviamente anche queste incorporano il Tamper antisabotaggio che è un controllo sempre attivo che protegge la sirena dai tentativi di apertura e strappo dal muro che possono essere di tipo diverso (contatti meccanici, magnetici o anche il nuovissimo accelerometro e in alcuno modelli per i gradi di protezione superiore incorporano sensori rivelatori di schiuma, di fiamma e antitrapano rilevano il tentativo di manomissione. Pressione acustica I produttori di sirene indicano l'intensità del suono emesso dall'apparecchiatura ad una determinata distanza. L'unità di misura della pressione acustica è il Decibel (Db); ad esempio, potreste trovare nelle caratteristiche tecniche della sirena il valore di emissione a 128 Db o addirittura 130 db. Toni di sirena I suoni emessi dalle sirene in allarme sono frequenze, l'unità di misura si esprime in Hertz (Hz), i toni possono essere bitonali oppure modulati continui.A un ladro bastano pochi minuti per far irruzione in casa tua, nel tuo negozio o all'interno della struttura della tua attività e velocemente può scappare coi tuoi beni. Il nebbiogeno è un accessorio di un sistema d'allarme che satura l' ambiente con una densa nebbia impenetrabile, che impedisce al criminale di vedere e quindi rubare o danneggiare qualsiasi cosa, costringendolo alla fuga. La nebbia è completamente innocua per persone e animali, e non danneggia in alcun modo, la merce, la mobilia e gli arredi delle vostre proprietà. Ne esistono di svariate marche e quindi di diverso costo, ma la cosa più importante da considerare per l'installazione di questo accessorio è in primo luogo i mq dell'ambiente, in modo da orientarsi sul modello che ha la caldaia con un adeguato getto e una adeguato serbatoio per saturare l'ambiente nel più breve tempo e per mantenerlo invisibile al maleintenzionato per il tempo desiderato. E' in oltre importante che sia montato in particolari posizioni con la scelta degli ugelli adeguati in modo da ottenere il miglior rendimento dell'apparecchiatura, il nebbiogeno sarà collegato all'impianto di allarme per una attivazione automatica in caso di intrusione o in altri casi può essere comandato manualmente con apposito pulsante o telecomando , anche questo congegno sarà scelto e installato da personale competente e qualificato.Nella maggior parte dei casi le sirene sono sufficienti a disorientare ed allontanare il ladro dall'abitazione protetta da impianto antifurto, ma la sempre più audacia e determinazione dei ladri a portare a termine questi furti a tutti i costi, hanno determinato l'affermazione sul mercato dei combinatori telefonici. Quando un antifurto va in allarme a causa di un tentativo di effrazione in un’area protetta, se provvisto di questo accessorio invia subito la chiamata telefonica al proprietario ed altre persone che possono intervenire comprese le forze dell’ordine (in questo caso sarà necessario ricevere la regolare autorizzazione da parte di Carabinieri o Polizia tramite richiesta scritta con allegati i documenti che comprovano l'omologazione delle apparecchiature e la certificazione della ditta installatrice che dichiara che l'impianto è montato nel rispetto delle normative vigenti. In pratica il combinatore telefonico è un circuito elettronico dotato di vari componenti ( sintesi elettronica vocale, eeprom,microprocessori ecc.) è può utilizzare sia la linea telefonica PSTN fissa oppure la rete del cellulare GSM oppure tutte e due insieme. In fase di settaggio viene registrato un messaggio vocale ( Es. “ allarme a casa famiglia rossi via rossa n°xx città …. piano 2° “ ecc. )che riceviamo in caso di allarme. Lo stesso verrà poi inviato ai numeri programmati di solito da 5 a 16. Nel caso sia GSM puo' essere programmato per mandare anche messaggi SMS di allarme o messaggi tecnici come un segnale di sopravvivenza, vitalità, credito residuo, scadenza sim o ancora alcuni modelli offrono il servizio di ascolto ambientale e autoreset o blocco a distanza . Se il combinatore telefonico è integrato nella centralina d'allarme può dare notevoli servizi aggiuntivi come l'invio del messaggio d'allarme con l'individuazione della singola zona che ha provocato l'allarme (es. sensore cucina, porta ingresso, finestra salotto, barriera esterna, sensore di allagamento, sensore antincendio ecc. ecc.) ancora la possibilità di avere la segnalazione di allarmi tecnici di mancanza rete( dopo che si protrae per un tempo programmabile es. 120 minuti ), batteria scarica, ecc., può ricevere l'informazione di chi ha inserito o disinserito l'impianto con ora e data. Oppure dare la possibilità di inserire e disinserire l'impianto a distanza o ancora di gestire dei comandi da remoto come irrigazione,riscaldamento, apriporta per cancelli o saracinesche ecc. ecc. In definitiva gli impianti di ultima generazione che utilizzano questi accessori hanno notevolmente migliorato la segnalazione d'allarme con un più alto livello di sicurezza e precisione delle informazioni, ma soprattutto aprono nuovi scenari di utilizzo integrando una piccola domotica e quindi la possibilita di interagire con più dispositivi della casa. Anche questo congegno sarà scelto e installato da personale competente e qualificato.La sempre crescente richiesta del mercato, di utilizzare software nel caso di computer e applicazioni nel caso di dispositivi mobili (smartphone e tablet), ha portato i maggiori produttori di sitemi di sicurezza a integrare nelle centraline dall'allarme delle interfacce web, cioè schede elettroniche in grado di comunicare tramite lan o wifi e interfacciarsi con i più comuni sistemi operativi per gestire e controllare gli impianti antifurto da remoto. Quindi è oggi possibile effettuare i comandi ( accendere, spegnere, escludere zone, effettuare dei comandi di domotica tramite gli open collector )e ricevere informazioni ( accedere alla memoria eventi, ricevere mail per eventi tecnici e di allarme ) per un totale controllo del vostro impianto antifurto da remoto, con un pc, telefonino o ipad. Ovviamente l'evoluzione nel campo informatico è galoppante e quindi aprirà sempre nuove possibilità di integrazione dei sistemi come nel caso di alcune aziende che offrono già la possibilità di gestire con lo stesso programma anche le telecamere. Tutto questo e anche possibile grazie alla affermazione sul mercato dei cluod (server) che risolve tutti i problemi della connessione ad internet di un impianto di sicurezza (scoprire la password del router, conoscere quali porte aprire, verificare se l’IP è statico o dinamico, ecc.) rendendo l’impianto raggiungibile su internet in pochi minuti l’installatore non deve avere competenze di rete, non deve passare ore al telefono con i gestori telefonici e non deve assumersi la responsabilità di cambiare la programmazione del router del cliente. Tramite le tecnologie p2p (peer to peer) plug and play, qr code ecc. senza che l'utente del sistema conosca o metta in atto una specifica procedura di installazione, lo guida per avere le poche informazioni necessarie e poi procede alla configurazione del collegamento internet in piena autonomia. Anche questo congegno sarà scelto e installato da personale competente e qualificato.Alcuni impianti d'allarme antifurto prevalentemente wireless danno anche la possibilità a comando (cioè in qualsiasi momento si desideri) o dopo che il sensore con telecamera integrata ha rilevato un allarme, di inviare le immagini o i video. Quest’ultime possono essere archiviate su una scheda di memoria oppure vengono registrati anche su Cloud per poter essere visionati in qualsiasi momento.Alcune centraline soprattutto in passato erano provviste di una chiave meccanica a bordo della stessa che permetteva di inserire l'impianto se installate in prossimità di un ingresso opportunamente ritardato. In seguito sono state sostituite da chiavi elettroniche e tastiere remote, cioè il tecnico installa la centralina in luogo nascosto e protetto e il punto di attivazione/disattivazione viene installato in prossimità dell'ingresso . La tendenza oggi infatti e quella di dislocare la centralina in zone più appartate dell' abitazione o negozio per poi comandare l'impianto d'allarme tramite le più moderne chiavi elettroniche e le tastiere che oltre a consentire le manovre di inserimento e disinserimento danno tutta una serie di informazioni della centrale. E' bene sapere che le tastiere è meglio installarle all'interno quindi è necessario ritardare una apertura per dare la possibilità di digitare il codice mentre gli attivatori che servono a far funzionare le chiavi possono essere indistintamente installati sia all'interno che all'esterno, in questo caso rendendo l'apertura della porta di accesso con allarme immediato.Gli attivatori o inseritori sono delle prese dove è possibile utilizzare la chiave elettronica per accendere o spegnere l'allarme, spesso a bordo di questo congegno sono collocati dei led (ovvero delle spie luminose colorate ) che servono proprio ad avere delle informazioni sull'impianto solitamente indicare acceso spento, se ci sono sensori in allarme (test zone), visualizzare un allarme (memoria d'allarme),in base al numero di led presenti.Le chiavi elettroniche servono per accendere, spegnere l'impianto antifurto o parzializzarlo (inserire una parte o un settore) Ne esistono in commercio di svariate forme e dimensioni ma il principio di funzionamento e prevalentemente uguale, fatta eccezione per quelle più obsolete e ormai fuori produzione resistive o a treno di impulsi, facilmente sabotabili. Quindi tutte le chiavi elettroniche moderne conservano un codice digitale all'interno di un chip e sono altamente sicure l'unica differenza e nel modo di trasferirlo all'inseritore, ad esempio: inserimento tramite connettore a pettine, a sfioramento, con sistema di prossimità, con tecnologia RFID,TOUCH O PROXI ecc.ecc.Le testiere a led (spie luminose colorate) prevalentemente sono utilizzate dai sistemi via radio in quanto sono alimentate da batterie o pile a perdere, quindi il circuito deve assorbire il meno possibile. Tuttavia sono in grado di fornire tutte le informazioni necessarie per gestire l'impianto d'allarme e una tastiera per digitare il codice. Le tastiere con dispay lcd alfanumerico di solito 16 caratteri per 2 righe con retroilluminazione (una volta rigorosamente verdi con caratteri neri, ultimamente con svariati colori compreso il modernissimo blu con caratteri bianchi) vengono utilizzate per segnalare tutte le informazioni della centrale nonché per programmarle.Hanno una testiera numerica in silicone retroilluminata a variazione di intensità. Per l'utente finale è possibile utilizzarle per inserire disinserire l'impianto nelle varie modalità (se previsto), oltre a parzializzare le singole zone, comandare eventuali open collector (piccola domotica), accedere alle memorie di allarme e accessi.Una funzione molto interessante e sempre più richiesta è quella di dare la possibilità di gestire dei codici anticoercizione o antirapina agli utilizzatori dell'impianto, che se digitati possono avvertire silenziosamente parenti o forze dell'ordine, senza che il malintenzionato se ne renda conto. Alcuni modelli sono dotati di microfono per l'ascolto ambientale e l'altoparlante per giudare l'utente nelle varie operazioni da una voce sintetizzata con un menu vocale preregistrato. Le tastiere touch screen stanno prepotentemente conquistando il mercato in quanto più accattivanti dal punto di vista estetico per dimenzioni e colori. Sono più intuitive perchè sono utilizzate come i telefonini di nuova generazione a sfioramento e con icone simili alle applicazioni. Alcune conservano ancora qualche led di segnalazione e la tastiera viene simulata in maniera virtuale. Per il resto permettono le stesse operazioni di quelle tradizionali.I telecomandi hanno la stessa funzione delle chiavi elettroniche e tastiere,ma lavorano a radiofrequenze e vengono azionati dai pulsanti. Lo svantaggio è lo stesso di quello delle chiavi elettroniche, ossia smarrendoli assieme alle chiavi di casa si dà libero accesso all’abitazione.L' unica cosa da attenzionare nell'utilizzo di questi dispositivi e' di come capire se il Vs. Impianto a ricevuto il comando oppure no, normalmente si utilizza una segnalazione acustica che proviene dalla centralina stessa o dalla sirena, alcuni modelli più evoluti invece incorporano delle spie a bordo del telecomando che riportano tale informazione. -
VIDEOSORVEGLIANZA
Il controllo visivo con telecamere e’ da sempre stato un desiderio di molti privati, commercianti e tutori della legge al fine di garantire la sicurezza delle cose e delle persone e del territorio . Ma in passato era impossibile pensare che si potesse arrivare a determinati traguardi come ai nostri giorni. Infatti basta pensare che fino a poco meno di venti anni fa le telecamere erano di dimensioni molto grandi e registravano su videocassette che poi spesso si deterioravano e comunque difficilmente si riusciva a risalire ad un evento criminoso per la difficoltà dovuta alla scarsa qualità di immagine e grande perdita di tempo nel trovare le immagini. Invece oggi grazie alle tecniche innovative di costruzione possiamo contare su svariate centinaia di prodotti ( telecamere )di tutte le dimensioni alcune quasi invisibili (discrete) con la possibilita di registrare su supporti digitali affidabili (HD) e di trovare le immaggini velocemente grazie ai registratori ( DVR, NVR,ecc.) che sono interfacciati da software che hanno conquistato un'ampia fascia di mercato. Ancora più impensabile era la possibilità di poter vedere immagini dal vivo e registrate senza limiti di distanza dei luoghi, grazie allo sviluppo del mondo delle comunicazioni ( gestori ) e delle infrastrutture ( adsl, reti lan, mobili e pstn ) che continuano a evolversi. Le telecamere stanno trovando una sostenuta espanzione nell'utilizzo sociale per osservare situazioni di emergenza, di reato verso le persone, il patrimonio, di degrado ambientale, ZTL nei centri storici e di aree da sempre sensibili come metropolitane e ferrovie, protezione di grandi clienti come Banche e Centri Commerciali tutto cio ha determinato una diffusione degli impianti di VIDEOSORVEGLIANZA. I sistemi di videosorveglianza di ultima generazione integrati ed installati ad arte, rappresentano un valido strumento per le amministrazioni pubbliche, i privati e le forze dell’ordine che a causa delle ricorrenti limitazioni di risorse finanziarie a disposizione, hanno portato alla limitazione di mezzi e personale, e’ dimostrato infatti come la sola segnalazione della presenza di un sistema di videosorveglianza, svolga un’ azione di deterrenza per reati di tutti i generi. L’esperienza ventennale sui sistemi a circuito chiuso TVCC basati su telecamere analogiche connesse con cavi coassiali a registratori prima analogici poi digitali DVR, in ambito residenziale e business, pubblico e privato, indoor e outdoor, rappresentano tutt’oggi la fascia di mercato piu’ ampia. La tecnologia analogica assicura costi contenuti, risoluzioni accettabili ma e’ limitata in risoluzione, capacita’ e funzionalita’. Oggi è possibile integrare gli impianti analogicici con soluzioni ibride per la conversione su sistemi digitali e di rete IP. Per ottenere un video che sembri fluido è necessario avere una frequenza di almeno 25 o 30 fps immagini al secondo quindi abbiamo visto in pochi anni un'evoluzione galoppante dei formati di compressione M-JPEG, MPEG-4 fino a quello attuale H264 e H265 il loro scopo è quello di comprimere al massimo i flussi di dati video riducendo notevolmente le dimensioni dei file e non gravare sulla capacità di banda. Nel contempo un aumento della risoluzione da CIF , FIELD (nota anche come 2CIF), FRAME(nota anche come 4CIF), HALF D1 fino alla D1. Quindi esistono attualmente sul mercato i sistemi analogici con compressione H264 fino ad una risoluzione massima di 960H, poi la crescente necessità di avere maggiore risoluzione ha portato a sviluppare i prodotti con tecnologia IP ( che però non erano ben viste dagli installatori in quanto richiedevano delle conoscenze informatiche specifiche) e il sistema HD-SDI che si spingeva fino a 2 MEGAPIXEL Full HD 1080P ( pur mantenendo la stessa modalità di installazione con cavo coassiale ma necessitava di un cavo HD ), i sistemi che hanno in brevissimo tempo conquistato il mercato sono quelli che ulilizzano le seguenti tecnologie A-HD, HD CVI e HD-TVI che utilizzano gli stessi cavi degli impianti analogici con compressione H264 ma con risoluzioni da 720 P fino a 1080 P se parliamo di impianti in ambito residenziale o commerciale con estensioni medie che non superano i 450 mt. di cavo. Ovviamente gli impianti industriali o controllo del territorio sono progettati con tecnologia IP, sono quelli che garantiscono la massima estensione degli impianti perchè utilizzano FIBRA OTTICA, HIPER LAN, VPN ed altre infrastrutture, hanno una risoluzione che arriva anche a 12 megapixel in ultrahd 4k e che è in continua evoluzione, ed infine si integrano al meglio con software gestionali che permettono di automatizzare parcheggi tramite la lettura delle targhe, gestire zone ZTL,ma anche programmi specifici: per controllo del territorio, siti archeologici , carceri, sistemi “ antiabbandono bagagli “ per la lotta al terrorismo negli aeroporti , ecc. ecc.Le telecamere sono suddivise prevalentemente in formato BULLET e VANDAL DOME sono gia montate all'interno di contenitori a tenuta stagna sia per interno che per esterno, hanno la funzione day and night cioè tramite uno o più sensori hanno la capacità di commutarsi automaticamente in bianco e nero e di accendere gli illuminatori ad infrarossi o i megaled incorporati al fine di garantire sempre la miglior ripresa anche in condizioni di assenza o scarsa luminosità, alcuni con filtro meccanico migliore di quello elettronico, in base al tipo di sensore e del micro incorporano diverse funzioni programmabili tramite un menu osd ,di solito comandate da un joistick o le più moderne anche tramite la funzione UTC dal DVR. Una differenza importante invece è il tipo di ottica che può essere fissa (es 3,6 mm)o varifocal (es. 2,8-12 mm) nel secondo caso si può regolare entro certi limiti il campo di visione. Poi esistono quelle DISCRETE che sono di piccole dimenzioni e possono essere facilmente occultate in diversi contenitori es. prese di corrente, sensori fumo o di allarme, in orologi (a muro, da tavolo, insomma nei posti più svariati. Altre ancora sono le motorizzate SPEED DOME o PTZ ovvero PAN è il movimento in orizzontale (destra/sinistra), TILT il movimento in verticale (su/giu) e ZOOM il controllo della focale dell'obiettivo. Offrono la possibità di essere comandate tramite apposite tastiere con tasti funzione e joistick , per muoversi nelle varie posizioni da inquadrare manualmente o con percorsi preimpostati (preset).Il videoregistratore è una delle componenti più importanti del vostro sistema di videosorveglianza , infatti permette di collegare tramite i cavi coassiali schermati le telecamere (4,8,16) e gli eventuali microfoni ambientali (1-4) , comprime in maniera digitale (H264) i video e li conserva in una hard disk di cui è dotato.In oltre gestisce le uscite per lo schermo (composito,VGA,HDMI).Ovviamente ormai tutti i sistemi di videosorveglianza permettono il collegamento in rete per essere facilmente gestiti anche da remoto tramite software e applicazione da PC,SMARTPHONE,TABLET.l’NVR è il frutto degli ultimi avanzamenti tecnologici infatti lavora direttamente in rete e gli stream video registrati vengono già codificati a livello delle telecamere. Necessitano di telecamere IP dotate di uscita ethernet per il collegamento in rete e con possibilità di essere alimentate tramite stesso cavo grazie alla tecnologia PoE supporta (4,8,16) e gli eventuali microfoni ambientali(1-4), comprime in maniera digitale (H264) i video e li conserva in una memoria hard disk di cui è dotato.In oltre gestisce le uscite per lo schermo (composito,VGA,HDMI).Ovviamente ormai tutti permettono il collegamento in rete per essere facilmente gestiti anche da remoto tramite software e applicazione da PC,SMARTPHONE,TABLET.HDD è un dispositivo di memoria di massa di tipo magnetico che utilizza uno o più dischi magnetizzati per l'archiviazione dei dati.Viene montato dentro il DVR o NVR e in base alla sua capacità che si misura in gigabyte possiamo immagazzinare le immagini per il periodo desiderato.Un gruppo statico di continuità (detto anche UPS, dall'Inglese Uninterruptible Power Supply) è un'apparecchiatura utilizzata per mantenere costantemente alimentati in corrente alternata apparecchiature anche in caso di mancanza di energia elettrica. Possono avere un autonomia variabile in base al modello e all'assorbimento delle apparecchiature collegate.Il monitor è un elemento molto importante nell'impianto di tvcc in quanto permette la visione delle immagini. Infatti ormai i monitor CRT sono stati sostituiti da quelli LCD a LED che offrono formati di immagine più adeguati alle nuove esigenze di risoluzione degli impianti di telecamere a tvcc. Ormai è stato quasi abbandonato il collegamento con spinotto BNC per lasciare spazio al VGA e all'HDMI.Gli alimentatori servono per alimentare le telecamere i microfoni dei sistemi tvcc. Ormai sono tutti del tipo switching scatolato o grigliato e lavorano ad una tensione di circa 12v cc per vari formati in base agli amperaggi variabili da 1 a 12. Esistono anche alimentatori in contenitore con uscite seperate e protette da fusibili con possibilità di batteria di backup. Nei sistemi ip invece si usano prevalentemente gli alimentatori POE che possono essere volanti scatolati o da armadio rack, quest'ultimi funzionano a tensioni più alte anche per raggiungere distanze maggiori.Questi accessori sono prevalentemente usati negli impianti analogici o HD e consistono in tutti i vari spinotti che permettono il collegamento delle telecamere, microfoni e monitor. Sono chiamati BNC, RCA, VIDEO BALOON, SPINOTTI POWER,CAVI VGA;CAVI HDMI:Mentre per i sistemi ip prevalentemente si utilizzano gli spinotti PLUG per lan a otto poli.I cavi utillizzati per i sistemi analogici e HD sono di tipo coassiale schermati o precomposti con alimentazione, in oltre grazie ai TX/RX video baloon “ passivi o alimentati “, possono essere utilizzati anche i cavi UTP tipici dei sistemi IP.
CIMA SECURITY
La nostra azienda vanta un' esperienza settoriale specifica nel settore della sicurezza maturata in oltre trent'anni. Inizia il servizio di assistenza clienti come filiale della prima grossa organizzazione specializzata nel settore della sicurezza "Compagnia Servizi di Sicurezza S.p.A.". Un piccolo staff di operatori qualificati e di fiducia per una clientela sempre più vasta in tutta la Sicilia, nel settore privato, commerciale, industriale ed enti pubblici. Siamo in grado di progettare, installare e fornire assistenza tecnica su impianti di qualunque marca, anche con servizio di tele gestione 24 ore.Nel corso degli anni abbiamo maturato un'esperienza operativa su impianti elettronici senza fili. Eseguiamo a regola d'arte impianti elettrici e trasformazioni secondo le vigenti norme di Legge. La nostra sezione commerciale fornisce a ditte e tecnici installatori al dettaglio ed all'ingrosso tutti i materiali ed accessori per la composizione di impianti elettronici antifurto, antincendio, telefonia, telecamere a circuito chiuso, casseforti, ed automazione cancelli.